Chi Sono - Medieval Fantasy

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Chi Sono



Medieval Fantasy

Proprio in fondo al pendio, si ergeva la baita di Phania. Era la struttura più particolare che si potesse trovare. Rotonda, la parte inferiore era di solida pietra costruita con l’aiuto dei nani e degli gnomi mentre il maestoso salice situato al centro del rifugio, fungeva da tetto con i rami che si allungavano a formare le pareti, scendendo quasi fino a terra. Le frilie saettavano dentro e fuori dai rami di cinta mentre i pixies si dovevano arrampicare tra le fronde per poter scavalcare il muro. Molte fatine entravano ed uscivano portando con se le erbe che mettevano a seccare nei vari contenitori. Le fate del lago avevano il compito di occuparsi delle piante acquatiche, mentre le guerriere vigilavano sututta la zona, dolcissime ma implacabili. Le fate dei fiori avevano invece uncompito importantissimo. Dovevano curare la crescita di tutti i diversi fiori che sbocciavano ogni giorno ed una volta giunti a completa fioritura, dividerli in ceste a seconda del colore per poi portarli la sera al rifugio. Infatti le fate dei sogni, aiutate dalle fate della notte e dalle fate della luna, dovevano farne dono agli umani che dormivano.

Ma si sa, gli uomini sono diversi ed ognuno è un’entità a se, con le sue gioie ed i suoi dolori. Proprio per questo le fate dovevano individuare il fiore che più sarebbe servito al caso e donarlo. Quello rosso dell’amore, quello bianco della fiducia, quello verde della speranza, quello viola della stima e così via. Le frilie fungevano da messaggere ed andavano in avanscoperta, il tutto sotto la supervisione di Phania  che seguiva tutto.

Scorrevano così i giorni e le notti in quieta armonia. La radura risuonava di voci, mentre gli scoiattoli correvano su e giù per il salice. Ogni tanto si sentiva il drago brontolare, sbuffare, agitarsi nel sonno, disturbato forse dalla forgia dei nani che creavano come sempre delle cose meravigliose ed ineguagliabili. Proprio gli gnomi erano incaricati di far dono dei particolari manufatti alle persone che salivano per il bosco.  Forse per consolarle di non poter raggiungere la cima, sempre controllata dalle amazzoni guerriere a difese dei campi dei fiori dei sogni.

Un giorno il guardiano degli elfi ebbe un colloquio con Phania. Esordì dicendo:

“ Nuvola Bianca ( traduzione elica di Phania) pensi sia giusto tenere nascosto tutto questo? Perché non condividere con gli umani alcune delle cose belle che ci sono qui? Magari solo rappresentazioni di immagini… So bene che tanto i folletti che le fate o frilie non accetterebbero mai di lasciarsi scorgere, come so che gli uomini non ammetterebbero di ricevere doni, ma… ma una cosa che lasci loro spazio alla fantasia, alle domande e..si anche alla meraviglia, potremmo fornirla!”

Phania ci pensò per molti giorni e chiese consiglio a fate, gnomi, nani ,frilie, troll e driadi che inizialmente si rifiutarono categoricamente anche di sentir parlare della cosa. Fu proprio il drago di Phania a fornire la soluzione. Delle statuine con le forme degli esseri fatati, sarebbero state create e chi le prendeva o donava, poteva fornire un indirizzo sicuro, facilitando il lavoro notturno delle fate dei sogni. Queste, infatti, su indicazione delle frilie avrebbero, nei limiti del possibile, aiutato queste persone con i loro fiori fatati. Consigliò anche ai nani di forgiare spade e pugnali per lasciare nel mondo opere d’arte intrise del lavoro e della cultura dei mastri fabbri….

Trovarono un antro nel cuore di Roma, lo dipinsero con i colori del sole ed iniziarono …a riempirlo di magia.


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